Qui Sabatino Sirica da quattro decenni e rotti sforna dolci della tradizione napoletana e, per la cronaca, rifornisce da trent’anni il Calcio Napoli. Si è messo a disposizione dei dirigenti e del presidente, mentre ha abbandonato subito il corso da allenatore, perché la panchina non è per lui. Il secondo anno di Ale alla Juventus è segnato da grandi cambiamenti, innanzi tutto al vertice: a guidare la società ora ci sono Roberto Bettega, Antonio Giraudo e Luciano Moggi, rispettivamente vice presidente, amministratore delegato e direttore generale. Società Sportiva Gubbio 1938-39 · 10.36: “Vorrei mettere insieme imprenditori, istituzioni, sponsor, i tifosi e creare un insieme di persone per diventare la società di tutti quanti. Ero affascinato, stavo al Padova, era un’altra dimensione: necessaria, per provare a essere davvero un calciatore. Ma anche questa è un’altra storia, una storia che la Turchia moderna fatica ad accantonare. Se vuoi qualcosa di veramente originale, puoi anche creare un design personalizzato!
«Se sono arrivata dove sono ora è grazie a mio padre, perché comunque mi ha sempre chiesto sempre un qualcosa di più dalle mie prestazioni», spiega. Nel mio cortile spesso giocavo da solo: serve tanta immaginazione. Nel 2021 il Cagliari Calcio ha lanciato il suo Manifesto etico chiamato «Be As One», che punta a coniugare lo sport con la sostenibilità nella sua accezione più ampia e integrale, dall’inclusività alla lotta alla discriminazione fino alla sostenibilità ambientale. «Lo sport mi è sempre piaciuto, giocavo un po’ a basket, a tennis senza maestro, però lo sport era il calcio e basta. Il kit da calcio si è evoluto in modo significativo sin dai primi giorni di questo sport. Aggiungi le stampe che vuoi e ricevi il tuo kit personalizzato direttamente a casa in pochissimi giorni. Contro i rosanero, privi di Lo Monaco – che era stato sollevato dall’incarico da qualche mese -, i tifosi di casa pregustano una vittoria con vista europea che allo stesso tempo sarebbe fatale alla corsa salvezza dei «cugini» terzultimi. “Nella passata stagione la scelta di Gasparin è stata presa in emergenza – precisa il presidente Nino Pulvirenti – quest’anno, invece, c’è stato il tempo per poter intervenire prima.
In realtà, a pensarci ora, è il primo capitolo di un libro che riscriverà la storia bianconera: «È stato un giorno davvero esaltante. Il talento purissimo di quel giovanotto veneto emerge con prepotenza e guida la Primavera a una doppietta irripetibile: Torneo di Viareggio e scudetto di categoria: «È stata una bella esperienza, indimenticabile. Totti infatti, dopo una bella e meritata vacanza, si è dedicato a una nuova avventura: ha intrapreso la carriera da dirigente sportivo. Anche se per la prima squadra quello non fu un grande anno, ma una stagione di transizione, a livello giovanile ci siamo tolti una bella soddisfazione». La prima stagione nella massima serie si conclude però con una retrocessione all’ultima giornata, dovuta anche all’incerto inizio di stagione della squadra andalusa culminato con l’esonero del nuovo tecnico José Ángel Ziganda e la nomina a capo allenatore dell’argentino Néstor Gorosito. Quella è una squadra che regalerà alla massima serie giocatori di tutto rispetto come Cammarata, Manfredini, tuta italia 2025 Squizzi e Binotto. Variazioni stilistiche per l’uniforme casalinga; da sinistra: i pantaloncini rossi fugacemente ammirati nella Serie A 1981-1982, i calzettoni bianchi stabilmente utilizzati tra gli anni 1980 e 1990, i pantaloncini neri utilizzati come alternativa negli anni 1960 e visti sempre più frequentemente da metà anni 1990 in poi.
Milita in Serie B, la seconda divisione del campionato italiano. Nell’ambito di questa iniziativa, ricicliamo mediamente un miliardo di bottiglie di plastica all’anno, trasformandole in filati di alta qualità per il nostro abbigliamento sportivo, comprese le maglie da calcio delle nazionali. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. La divisa di trasferta è sempre stata di colore bianco; con tale divisa il Milan ha vinto 6 finali su 8 di Coppa dei Campioni/Champions League, avendo perso solo contro l’Ajax nel 1994-1995 e contro il Liverpool nel 2004-2005 mentre ha vinto solo 1 finale su 3 con la maglia rossonera. Era la mia prima partita importante, avevo solo diciannove anni. Già a 16 anni ha imparato ad essere uomo: «In camera, prima delle partite – ci racconta Antonio Filippini – io ero teso mentre invece lui era tranquillo e beato, uguale a come è in campo. Poteva succede qualsiasi cosa, niente lo turbava». Lui l’ha visto prima di me.